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14 febbraio 2012


Amori e tradimenti nelle carte d’Archivio

Mostra a cura di Sonia Poli e Cristina Rossi

Sezione di Archivio di Stato di Imola



Attraverso i documenti d’archivio, difficilmente riusciamo a trovare traccia dei piccoli grandi amori descritti dai  romanzi; troviamo invece la parte pubblica del percorso che portava al matrimonio. Siamo di fronte infatti ad atti notarili, stampe e processi, atti per loro stessa natura pubblici, attraverso i quali riusciamo a  leggere quella che era la dura vita quotidiana di uomini e donne in cui l’amore difficilmente portava al matrimonio.
Nei ceti nobiliari infatti i matrimoni; erano uno strumento per intessere legami non solo propriamente economici ma anche sociali, entrambi indispensabili per l’accesso alle cariche pubbliche.  Nei ceti meno abbienti invece era uno strumento per garantire il futuro del nucleo familiare in un mondo economicamente chiuso e privo di prospettive lavorative.
Emerge inoltre, vivo, il meccanismo di condizionamento della famiglia sui singoli, al fine di garantire il perpetuarsi della stirpe e dei propri privilegi di fronte ai quali neanche l’amore per i figli ha alcun valore. Nonostante queste forti pressioni familiari, hanno poi il sopravvento gli istinti e i sentimenti dei singoli di cui troviamo traccia nei processi della Curia Vescovile.
Nei documenti di questo fondo archivistico appaiono le vicende più scabrose e violente, che fanno emergere quella che è la vera natura umana.