“In mezzo alla folla è il Pepoli”. Il marchese Gioacchino Napoleone nel Risorgimento nazionale
Mostra documentaria a cura di Salvatore Alongi, Francesca Boris, Giorgio Marcon, Francesco Nicita, Diana Tura
Sala Cencetti, Archivio di Stato di Bologna
A 150 anni dalla proclamazione del Regno d’Italia e a 130 dalla scomparsa di Gioacchino Napoleone Pepoli (1825-1881), questo protagonista del Risorgimento torna all’attenzione della comunità scientifica e del più vasto pubblico grazie all’acquisizione del suo fondo personale e all’allestimento di un’ampia esposizione documentaria a cura dell’Archivio di Stato di Bologna.
Principale filo conduttore dell’esposizione è la vicenda politica del Pepoli, uno dei protagonisti dell’epopea risorgimentale bolognese, dai moti del 1848 fino al compimento dell’indipendenza delle Romagne nel 1859 e alla loro annessione al Regno di Sardegna nel 1860.
Il percorso che portò la città e il territorio di Bologna nello “Stato nuovo” è così ricostruito alla luce delle principali tappe della storia politica del marchese attraverso i documenti del suo fondo personale, affiancati da ulteriori testimonianze coeve che aiutano ad esporre, chiarire, confermare o smentire gli aspetti più significativi: pubblicazioni, manifesti, giornali, cimeli.
Un’attenzione particolare è dedicata anche alla storia dell’importante famiglia patrizia dei Pepoli e al contesto culturale nel quale visse e si formò il giovane Gioacchino Napoleone. A compimento del percorso sarà presentata una scelta di opuscoli celebrativi degli anniversari risorgimentali.
In mezzo alla folla è il Pepoli | MOSTRA VIRTUALE
Esplora la mostra
Il 20 ottobre 1848 il Circolo felsineo costituì una commissione incaricata di raccogliere offerte in denaro per il soccorso a Venezia, assediata dagli austriaci fin dal maggio precedente. La stessa iniziativa fu adottata dal comando della Guardia civica (80). |
Dopo un’assenza durata tre anni, Pepoli rientrò a Bologna nel 1852 prendendo attivamente parte ai lavori del movimento liberale bolognese, centro e motore dell’opinione politica locale in preparazione dell’indipendenza delle Romagne. Intenso fu in quegli anni lo scambio tra i rappresentanti del movimento: particolarmente lucida è l’analisi della situazione quale emerge dalla corrispondenza tra il Pepoli e il cugino Gioacchino Rasponi (96-97). |
Ritiratosi il D’Azeglio, il 2 agosto i membri del Governo provvisorio, su indicazione di Napoleone III e con la mediazione del Pepoli, nominarono governatore delle Romagne Leonetto Cipriani (113-114), che si adoperò per la convocazione di lì a poco di un’Assemblea nazionale con lo scopo di ratificare la sua elezione e di decidere sulla costituzione da dare alle ex Legazioni (115). |
Subentrato Luigi Carlo Farini (124-125) quale nuovo governatore, questi riconfermò il Pepoli al dicastero delle finanze del Governo provvisorio delle Romagne (126). Sancita poi l’unione delle ex Legazioni coi ducati di Modena e Parma nel novello Governo delle provincie dell’Emilia, Gioacchino entrò nel nuovo gabinetto presieduto dal Farini sempre quale ministro delle finanze. |
Le date che hanno segnato la storia del Risorgimento bolognese sono state certamente l’8 agosto 1848 e il 12 giugno 1859. Le principali celebrazioni legate a questi avvenimenti si sono svolte nel 1898, nel 1909-1911, nel 1948 e nel 1959-1961. |
- ‹ precedente
- 2 of 2