Mostra documentaria a cura di Armando Antonelli, Massimo Giansante e Giorgio Marcon
Nell'ambito della XII edizione della Festa internazionale della storia e della Domenica di Carta 2015
Mostra documentaria a cura di Armando Antonelli, Massimo Giansante e Giorgio Marcon
Nell'ambito della XII edizione della Festa internazionale della storia e della Domenica di Carta 2015
Con questa piccola mostra e con il ciclo di conferenze ad essa collegate, la Soprintendenza archivistica dell’Emilia Romagna-Archivio di Stato di Bologna intende offrire il suo contributo alle celebrazioni per i 750 anni dalla nascita di Dante (1265-2015). |
Dante trascorse a Bologna alcuni periodi della sua vita, non lunghi probabilmente, ma ripetuti. Il dato è comunemente accettato, anche se in 150 anni e più di ricerche accuratissime (1860-2015) non si è rintracciata una sola prova certa di questa presenza. |
La presenza di Dante a Bologna è indirettamente testimoniata dal sonetto No me poriano zamai far emenda, trascritto tra le carte dei Memoriali, in veste linguistica bolognese e anonimo, dal notaio Enrichetto delle Querce nel secondo semestre del 1287 |
Esiste presso l’Archivio di Stato di Bologna un cospicuo corpus di scritture estravaganti, formato da trascrizioni di rime dantesche e di luoghi della Commedia fermate su supporti documentari diversi, vergati da notai bolognesi sulle carte dei Memoriali o da notai provenienti da altre città (in servizio a Bologna al séguito di magistrati forestieri) su coperte di registri pubblici, comprese, grosso modo, in un arco cronologico che va dagli anni Ottanta del Duecento ai primi decenni del XV secolo. |